Scopri come un gufo, una lucciola e un pipistrello mostrano a un bambino la bellezza della notte
C’era una volta un bambino di nome Leo.
Leo guardava fuori dalla finestra ogni sera.
“Che cosa c’è nel buio?” si chiedeva.
Una notte, un gufo saggio apparve.
“Vuoi vedere i segreti della notte?” chiese il gufo.
Leo annuì, eccitato.
Il gufo batteva le ali, soffici e silenziose.
“Seguimi,” sussurrò.
E Leo seguì.
Volavano sopra un prato dove una lucciola danzava.
La lucciola brillava, brillava, brillava.
“Vieni a giocare con me,” risplendeva.
Leo rise e corse dietro alla luce.
La lucciola faceva cerchi luminosi.
“La notte è piena di luci,” disse la lucciola.
Poi, dal buio, un pipistrello svolazzò.
Non era grande, ma era veloce.
“Vuoi volare con me?” chiese il pipistrello.
Leo si aggrappò al suo morbido pelo.
Volavano alto, poi basso, veloci e lenti.
“La notte è un’avventura,” ridacchiò il pipistrello.
Dopo il gioco, il gufo disse, “È ora di tornare.”
Leo annuì, un po’ stanco.
Tornarono alla finestra di Leo.
“La notte è amica,” disse il gufo.
“Ti tiene al sicuro mentre sogni.”
Leo sorrise, i suoi occhi pieni di stelle.
Il gufo, la lucciola e il pipistrello salutarono.
“Buonanotte, Leo,” dissero.
“Buonanotte,” rispose Leo.
Leo si infilò sotto le coperte.
Pensava agli amici della notte.
E mentre la luna brillava, brillava, brillava,
Leo chiuse gli occhi.
Sognava di gufi, lucciole e pipistrelli.
E la notte lo avvolgeva, dolce e calda.
Buonanotte, Leo.
Dormi bene, sogni d’oro.